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sabato 1 ottobre 2022

Critica




Le opere di Luciana Bey hanno raccolto, e raccolgono tuttora, i più ampi consensi da parte della critica specializzata.

Si riportano di seguito alcuni commenti dei più eminenti critici italiani:

 

" Le regole basilari (dell'acquarello) che io sciorino saccentemente, collocandole in punti strategici del discorso, appaiono ingenue e del tutto primordiali. Luciana Bey corre da sola.
Rilevo, con disincanto, che l'artista si è innamorata oltremodo della materia, così da provare  assai minore interesse per per la forma rappresentata. Scopro dunque che le sue "rose" non sono tali che all'apparenza; che, forse, non sono neppure fiori, ma semplici (o elaboratissimi) guizzi di luce che  s'impongono sul fondo.
Colore e luce rappresentano gli elementi essenziali della ricerca senza approdo, o con infiniti approdi successivi,  di Luciana Bey."

(da un'interista di Mario Contini all'artista,  30 gennaio 1995)

 

"E' fedele alla magia dell'acquerello che, sulla carta, lascia segni assai fini capaci di evocare immagini di luoghi (da un ponte sul Po alle Maldive) o di qualche oggetto, vasi e poche foglie su un tavolo:   con poesia"

(Angelo Dragone)

 

"...Dipinge con scioltezza, con impegno e grazia i suoi soggetti preferiti, le nature morte, le figure avvolte dalla luce, i fiori: è una pittura gentile cui appunto l'acquerello con i suoi tocchi rapidi, sicuri da una consistenza che si sente reale e poetica. Ma non si pensi che l'acquerello sia una tecnica facile, un ripiego: se l'olio è ostico, una fatica, si oppone all'azione artistica, l'acquerello invece ha altri problemi."

(Sandro Cherchi)