sabato 1 ottobre 2022

La vita




Scrivere di Luciana Bey è come scrivere dei suoi acquerelli: non si può. La si deve conoscere.

O meglio, si deve aver avuto il privilegio di averla conosciuta, questa forza della natura, dato che purtroppo Luciana ci ha lasciato il 6 marzo 2016.

Quest'artista che dalla natale Cuneo si stabilì, giovanissima,  a Torino - dove ha sempre esercitato la sua arte nella sua piccola casa-studio di via Alassio, dove creava e accoglieva i suoi allievi con calore e disciplina pittorica -  era quanto di più lontano si possa immaginare dalla magica quiete che i suoi acquerelli emanano: energica, schietta, inarrestabile e dallo spirito pronto e curioso, Luciana era  una persona dalla rara sensibilità non condita però da inutili buonismi o affettate maniere. Eppure, con infinita dolcezza e pazienza, insegnava ai suoi allievi le magie che lei aveva appreso con tanto studio e accanimento, non lesinando mai le parole, i consigli, i  trucchi del mestiere di cui tanti maestri preferiscono non parlare e che custodiscono con ostinata gelosia. Lei no, non tratteneva nulla, trasmetteva tutto, con quel suo modo di fare dolce e nello stesso tempo rigoroso. E quello che cercava di  trasmettere non era la sola tecnica, ma anche, e soprattutto, la vibrazione del colore, la sensazione, l'emozione del colore e delle materia. Quante volte, ai suoi allievi, ripeteva le frasi che i suoi stessi maestri, fra cui il non dimenticato maestro Micheletti, avevano ripetuto a lei; quante volte la si sentiva  mettere in guardia i suoi allievi dalle pennellate di facile effetto, leccate, ridondanti, mentre non si stancava di ripetere il ritornello dei suoi maestri, "meno bello, più buono".

Ma Luciana Bey era, anzi, è tuttora,  soprattutto un'amica. La sua curiosità della vita, delle emozioni, ne hanno fatto una persona con una straordinaria capacità di comprensione, e che metteva a disposizione la sua amicizia, il suo sapere, le sue esperienze a tutti coloro che, per studio o per amicizia, la frequentavano; era la persona a cui raccontarsi, a cui chiedere consiglio, e che poi, come già faceva Socrate, aiutava a tirare fuori tutto e metterlo sulla tela, per trasformarlo in emozioni, cioè in uno dei suoi dipinti.

La sua carriera artistica è stata  il giusto coronamento per gli anni di lavoro e studio sulla tecnica dell'acquerello; ha partecipato a numerose collettive in Italia e all'estero ottenendo premi e riconoscimenti. Ogni anno alcune sue opere vengono tuttora esposte alla Promotrice delle Belle Arti di Torino.  E' stata libera docente all'Unitre di Torino  e  all' Istituto Europeo di Design.

 

MOSTRE PERSONALI

1980: Torino, Teatro Erba
1981: Torino, Galleria d'Arte "La Meridiana"
1982: Torino, Galleria d'Arte "Emmedue"
1982: Chialamberto, Sala del Comune
1983: Chialamberto, Sala del Comune
1985: Torino, Piemonte Artistico Culturale
1988: Torino, Galleria d'Arte "Micrò"
1991: Torino, Regione Piemonte.

 

CONTRIBUTI

Sandro Cherchi, Michelangelo Mazzeo, Angelo Dragone, Renzo Guasco, Vittorio Bottino, Aldo Spinardi, Mario Contini, Angelo Mistrangelo, Giovanni Viarengo, Cinzia Alfé, Anita Ferrando, Antonino De Bono, Carlo Navone, Antonio Oberti, Mariapia Bonanate.

 

PUBBLICAZIONI

Stampa Sera, Stampa, Gazzetta del Popolo, Corriere di Torino e provincia, Dossier, Nuovo Messaggero, Vitalità, Il Segnalibro Bolaffi '82, Catalogo Nazionale d'Arte Moderna, Profili d'Arte Annuario Comed 1898, Maestri Contemporanei dell'Acquerello 1990.

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